Sì, lo so, di carta ne ho già parlato tanto.
Eppure continuerò a farlo, non solo per la questione ecologica che interessa tutti noi, ma soprattutto perché la carta resta sempre la scelta più elegante quando si tratta di un packaging o di una shopper. Per non parlare poi delle partecipazioni nuziali, che di certo non verranno smantellate dall’ultima moda che le vede inviate digitalmente (sì sono scioccata anche io e infatti ne ho parlato qui).
Ma se dobbiamo parlare della signora carta dobbiamo farlo per bene, anche perché ve ne sono diversi tipi in circolazione, e conoscere quale può essere la migliore per il nostro prodotto è sicuramente un punto a nostro favore.
E quindi conosciamola meglio: scopriamo un po’ della sua storia, dei suoi cicli di produzione e i tipi in commercio utilizzati per la stampa.
La carta, un'eredità cinese
Insieme alla stampa, anche le origini della carta risalgono all’antica Cina, dove veniva prodotta già nel II secolo a.C.; la sua diffusione al di fuori del paese fu però lenta, in quanto i Cinesi ne custodivano gelosamente i segreti. Infatti, fu solo nel Medioevo che questa fu introdotta dagli Arabi in Europa , la cui produzione fu ulteriormente stimolata dall’avvento dei caratteri mobili nel XV secolo.
Ma come veniva prodotta la carta?
I cinesi utilizzavano la corteccia del gelso da carta, opportunamente trattata e filtrata in uno stampo di bastoncini di bambù. Mentre la più antica carta conosciuta di cui ci sia pervenuto un campione fu fabbricata con stracci intorno al 150. Nella Sicilia islamica pare invece che si utilizzassero i cascami di cotone.
Ma è solo nella seconda metà dell’800 che i costi di produzione vennero ridotti, grazie all’invenzione di macchinari, che sostituirono il lavoro manuale, e all’introduzione del processo di sfibratura del legno, che veniva così ridotto in pasta cellulosica, e dei processi di produzione della pasta chimica, ancora oggi alla base dei processi di produzione della carta.
Maggiori tipi di carta per la stampa
Quando parliamo di carta per la stampa dobbiamo considerare questi tre fattori:
- grammatura, ovvero il rapporto tra il peso della carta e la sua superficie
- lavorazione, che ne determina il tipo
- finitura, da cui dipende soprattutto l’aspetto visivo e tattile
Sarà compito del tuo tipografo orientarti verso il migliore tipo di carta da utilizzare per il tuo prodotto, e, siccome in commercio ce ne sono tantissimi, qui illustreremo solo quelli più utilizzati.
In pole position troviamo sicuramente la carta usomano, semplice e poco lavorata, ideale per stampare molto testo (infatti, è detta anche carta da edizione), e quindi via libera a cataloghi, libri, volantini e locandine.
Segue poi la carta patinata, così detta perché sottoposta a patinatura, un tipo di trattamento che rende la superficie della carta più liscia e quindi adatta ad esaltare la resa cromatica della stampa, soprattutto con volantini e brochure prevalentemente colorati, ma anche poster e biglietti da visita.
Vi sono infine le carte speciali, utilizzate per le stampe di prestigio proprio per la loro particolarità; un esempio sono la vergata e la pergamenata.
Quali sono i vantaggi dell'uso della carta?
Come ti ho accennato nell’introduzione, la carta è sicuramente più elegante di un prodotto in plastica, ma l’uso della carta prevede anche altri vantaggi, tra cui:
- la carta è biodegradabile, riciclabile al 100% e la sua produzione dipende da una gestione forestale sostenibile, a differenza di altri materiali come, appunto, la plastica
- la carta stampata, a differenza del digitale, si manifesta come esperienza reale e tangibile e, di conseguenza, risulta maggiormente credibile rispetto a quello che, invece, non possiamo toccare o percepire (puoi approfondire l’argomento qui)
- la lettura su carta favorisce la concentrazione e aumenta l’assorbimento delle informazioni, a differenza della lettura su schermo, che porta il lettore a distrarsi e ad usare scorciatoie (questa questione invece puoi approfondirla qui)
Non è solo una questione ecologica
Come hai visto la carta non è solo la soluzione migliore per fare del bene all’ambiente; essa infatti riesce a catturare maggiormente l’attenzione degli utenti rispetto ad altri canali e/o materiali, oltre ad aumentare visibilmente il nostro valore percepito.
Scegli quindi la carta, ma sceglila bene!
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