Come promesso la seconda parte dedicata alle grafiche dantesche, dove mi concentro soprattutto sul secondo ‘900 e sugli anni 2000 (la prima parte la trovi qui). Sapevi che la Commedia è stata realizzata graficamente anche come fumetto?
La diabolica Commedia di Cattivik
La divina o, meglio, diabolika commedia di Cattivik è composta da tre storie (di 24 tavole ciascuna) pubblicate, una per anno, dal 1992 al 1994: Un’ avventura infernale (n.32), Cattivik in Purgatorio (n.40) e Cattivik in Paradiso (n.54), tutte, con testi di Moreno Burattini e disegni di Giorgio Sommacal. Ogni storia si apre con un’unica grande vignetta comprendente il titolo.
Tavola 3 di Un’ avventura infernale
Il personaggio, figlio di Bonvi, è parodia dei noti personaggi neri dell’epoca, Diabolik, Kriminal, Satanik. Pare una macchia d’ inchiostro con manine e piedoni, un ladro maldestro, fantozziano, che vive nelle fogne.
Tavola 23 di Cattivik in Paradiso
Tavola 1 di Cattivik in Purgatorio
*Voglio fare un appunto sul font utilizzato per i balloon dei fumetti, soprattutto quelli pre-computer: i dialoghi venivano scritti a mano dai cosiddetti “letterers”, coloro che avevano buona grafia e velocità al tempo stesso, che però dovevano adeguarsi alle esigenze tecniche che venivano dalla scarsa qualità della carta: ergo, bisognò impiegare il maiuscolo per agevolarne la leggibilità. Oggi, che la carta utilizzata è per lo più lucida, non vi sono limiti all’impiego dei font più vari e complessi – e molti stabiliscono un loro stile personale, ma ci sono aziende (tipo la Comicraft) che replicano il primo stile “a mano”. Per saperne di più > guarda questo video in inglese con sottotitoli inglesi.
Il Graphic Novel di Chwast
Chwast è un designer e illustratore americano, fondatore, con Milton Glaser e Edward Sorel, dello studio grafico Push Pin Studios (1954). Collabora con numerose riviste e La Divina Commedia è il suo primo graphic novel. Criticato per l’ eccessiva compressione del poema, ha operato una drastica quanto interessante riconfigurazione, dei personaggi e del viaggio, rimanendo comunque fedele ai significati allegorici. La trovi qui.
Qui Dante è un detective con borsalino, pipa e impermeabile, Virgilio un damerino vestito di tutto punto, basso e cicciottello, con baffetti e bombetta e Beatrice è un’ ammaliante donna con un biondo caschetto mosso.
Seymour Chwast, Dante’s Divine Comedy. Inferno, Purgatory, Paradise, Bloomsbury Publishing plc, New York, 2010. Edito in Italia da Quodlibet, nel 2019, con traduzione di Fiorenza Conte: il volume è cartonato con illustrazioni in b/n, per un totale di 128 pagine.
La Commedia calvinista di Lanark
Alasdair Gray: scrittore, grafico, illustratore, drammaturgo, pittore, poeta e accademico britannico (scozzese), venuto a mancare nel Dicembre 2019.
La sua opera più nota è Lanark, romanzo d’esordio del 1981, in quattro volumi, a cui ha lavorato per quasi 30 anni, definita la Divina Commedia del calvinismo anglosassone.
Ma veniamo al suo rifacimento della Divina Commedia di Dante – tradotta in versi prosaici “inglesi” e decorata (e qui è la pecca! La decorazione è povera, relegata com’è alla sola sovracoperta) – che, probabilmente, sarà completato ad Agosto con la pubblicazione della terza cantica, per ora disponibile solo in formato kindle: titolata Dante’s Divine Trilogy, il lavoro è edito da Canongate a partire dal 2018, in brossura.
Gli anni 2000
26 Febbraio 2013: è la Penguin Random House a esibire la sua edizione deluxe, The Divine Comedy, in unico volume.
Tradotta da Robin Kirkpatrick e illustrata da Eric Drooker, illustratore e fumettista statunitense che si distingue per la sua critica sociale, ha creato numerose copertine per The New Yorker. Ha vinto l’American Book Award col suo primo libro, Flood!, e animato il poema Howl di (e letto da) Allen Ginsberg > lo puoi guardare qui.
Nel 2015 Matteo Berton, illustratore pisano residente a Bologna, è chiamato a illustrare la Commedia per bambini (10+) raccontata -in prosa!- da Paolo Di Paolo ed edita da La Nuova Frontiera Junior: in brossura, consta di 112 pagine.
Il creativo usa forme geometriche e stilizzate, e il colore per rendere le tappe del viaggio che da un blu e viola profondi per l’Inferno, proseguono verso una preminenza azzurra per il Purgatorio e avorio nel Paradiso. La trovi qui.
Conclusioni
Sono giunta alla fine vera! E dopo tutto questo “filologico” cercare, guardare, confrontare e selezionare, mi vien da pensare che la Somma Opera del Sommo Poeta non smetterà mai di affascinare e spingere al confronto: è un viaggio così umano e così ricco di significati (le interpretazioni sono infinite!) che, anche cambiandone i significanti, sprigiona (e sprigionerà!) la sua potenza in ogni angolo se ne voglia tentare una lettura, un’interpretazione o una traduzione (scritta o visiva che sia).
La Commedia è il Classico per eccellenza, quello che Italo Calvino definiva come “un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire (e da mostrare/rivelare), è un’ opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso”: ché l’ umanità è, in fondo e da sempre, un po’ la stessa!
Fonte immagini: Google
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