Così cantava il grande De André nel lontano 1967, quando ancora non si parlava così tanto di psicologia dei colori, eppure alludendo all’amore!

Perché in fondo quello che oggi gli specialisti cercano di spiegarci in termini tecnici, non sono altro che concetti che l’essere umano conosce da sempre, sempre e comunque relativamente al proprio contesto culturale di provenienza.

Perché ricordiamoci sempre che i colori assumono uno specifico significato simbolico e psicologico in base alla cultura in cui sono immersi.

Vediamo dunque, per noi occidentali, cosa il rosa ha rappresentato nel corso dei secoli, quali influenze ha sulla nostra psiche e sulle nostre emozioni e come quindi può tornarci utile per la nostra comunicazione visiva.

Il rosa dal passato ai giorni nostri


Sapevi che il rosa non è stato sempre un colore considerato specificamente femminile?

Anzi, se proprio lo vuoi sapere, il rosa nel Medioevo veniva indossato soprattutto dagli uomini, e la cosa è continuata fino agli inizi del ‘900, quando addirittura una rivista specializzata in vestiti per bambini, la Earnshaw’s Infants’ Department, affermò che il rosa era decisamente un colore più adatto ai maschietti perché più forte e deciso, mentre il blu lo era per le femminucce in quanto più delicato e grazioso.

Nella storia dell’arte, invece, il rosa veniva utilizzato quasi esclusivamente per il colore dell’incarnato senza avere una valenza simbolica precisa, fino a quando la chiesa non gli attribuirà contenuti di felicità e gioia, utilizzandolo nelle celebrazioni della terza e quarta domenica dell’Avvento di Natale.

Sarà solo intorno agli anni ’30 che il rosa assumerà sfaccettature femminili e gli uomini cominceranno a vestirsi con abiti più scuri, a seguito ovviamente di campagne marketing che decisero di ribaltare il valore che il rosa aveva avuto fino a quel momento e di renderlo un colore più adatto alle donne.

Come il rosa ci influenza energeticamente


Da un punto di vista scientifico pare che il rosa non faccia parte dello spettro elettromagnetico, in quanto non esiste una lunghezza d’onda corrispondente, ma sarebbe il cervello umano a creare questa tonalità quando gli occhi sono esposti ad una miscela nello spettro di rosso e viola.

Energeticamente invece il rosa corrisponde al quarto chakra (amore verso se stessi, di cui ne ho parlato qui) e per questo esso ci porterebbe ad aprirci all’amore in ogni sua forma (La vie en rose ti dice qualcosa?)

Il rosa ci permette di vedere con gli occhi del cuore e dunque la sua influenza ci consente di essere più compassionevoli, più predisposti all’ascolto e all’accoglienza dell’altro, oltre ad approcciare al mondo con più delicatezza e dolcezza.

Ecco perché dal punto di vista psicologico chi ama il rosa tende ad essere una persona estremamente aperta ed estroversa, che anela alla pace piuttosto che alla vendetta.

Il rosa nel marketing e nella comunicazione


Il settore che maggiormente fa uso del colore rosa nella comunicazione visiva è sicuramente quello del beauty, non solo per le sue capacità evocative di dolcezza e amorevolezza, ma proprio perché la tendenza sociale generale è proprio quella di considerarlo il colore femminile per eccellenza.

Ma anche il mondo dei dolci e dell’infanzia tendono a fare largo uso del colore rosa proprio per la sua allusione alla morbidezza e alla tenerezza.

Tutto ciò però non esclude la possibilità di utilizzare il colore rose anche se il tuo brand appartiene ad altri tipi di settori, perché quello che conta è l’identità e il messaggio che si vuole comunicare ai propri potenziali clienti.

Quindi il rosa non può non abbondare laddove la tua intenzione è quella di trasmettere sincerità, compassione, ma anche delicatezza e sofisticatezza.

Un’analisi e uno studio accurato del tuo personal brand ti aiuterà sicuramente ad utilizzare la tonalità di rosa più adeguata, oltre alle forme e ai caratteri più in riga con il tuo brand.

Conclusioni


Come abbiamo visto la valenza e la simbologia di un colore cambia continuamente nel corso del tempo in base al significato che la cultura e il marketing gli affidano e questo vale soprattutto per il rosa, che negli ultimi decenni è stato strumentalizzato per sminuire il potere femminile, rendendolo sinonimo di frivolezza, piuttosto che di leggerezza.

Oggi invece sappiamo che il rosa ha una storia molto più complessa e che decisamente non è evirante per un uomo, ma semplicemente evocativo di emozioni e sensazioni, quali dolcezza e tenerezza, che non sono “di genere”, ma appartengono a tutti gli esseri umani.

Passa a trovarci in tipografia e vedrai quanti lavori “fuori dal comune” abbiamo stampato in rosa, e chissà che possano ispirare anche te e il tuo brand! 😉

Articolo di LIA

Ricordo quando mi sporcavo con gli inchiostri di papà. Oggi so quanto sono stata fortunata! amalia@litocinquegrana.it

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Le immagini ed i post di questo blog appartengono a www.litocinquegrana.it